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mercoledì 15 giugno 2011

DOPO I SI': LA CASA DELL'ACQUA DEVE DIVENTARE UNA REALTA'

Il Circolo del Partito Democratico di Gerenzano sostiene la mozione consiliare della Lista Civica “Insieme per Gerenzano” presentata per richiedere l’installazione di una “Casa dell’Acqua” sul territorio comunale.
Già dal mese di Febbraio il nostro circolo ha avviato una petizione (attraverso una raccolta di firme da consegnare al Sindaco) per chiedere all’Amministrazione Comunale di offrire ai cittadini gerenzanesi la possibilità di avere un punto di distribuzione di acqua potabile refrigerata e microfiltrata liscia o gassata, quest’ultima con un costo per litro assai inferiore rispetto a quella in commercio.
Riteniamo che l’obbiettivo fondamentale di questo progetto sia quello di introdurre tra la cittadinanza la “cutura dell’acqua come bene pubblico”, valorizzando di conseguenza l’acqua del nostro acquedotto considerando che il progetto per l’installazione di fontane pubbliche per la creazione di una “Casa dell’acqua” è ritenuto ormai da molte amministrazioni comunali di indiscussa utilità pubblica.
Un altro aspetto non trascurabile è rappresentato dal fatto che il costo dell’acqua potabile del nostro comune è molto più basso rispetto a quella imbottigliata in commercio, e ciò sarebbe di sicuro beneficio per le famiglie gerenzanesi poiché consentirebbe alle stesse di risparmiare sull’acquisto di acqua minerale in bottiglia mantenendo la certezza di bere un prodotto sano. L’ottima qualità dell’acqua di falda del nostro territorio comunale, concorrenziale con l’acqua minerale posta in vendita, è infatti sottoposta ad un continuo monitoraggio sia sotto l’aspetto qualitativo che sotto l’aspetto microbiologico (come certificato dai dati riportati sul sito del comune e del gestore).
Una “Casa dell’Acqua” rappresenterebbe pertanto un passo molto importante per il rispetto dell’ambiente per via dei minori rifiuti costituiti dalle bottiglie di plastica in quanto i cittadini potranno riutilizzare i contenitori per imbottigliare l’acqua. A tal proposito si ricorda che la distribuzione pubblica dell’acqua potabile in alcuni punti della zona direttamente collegati all’acquedotto ridurrebbe la produzione di rifiuti dovuti alle bottiglie di materiale plastico o di vetro che ammontano, a livello nazionale, a 5 miliardi di bottiglie da smaltire all’anno, di cui una minima parte viene riciclata e il resto finisce in discarica. I minori rifiuti, tra l’altro, potrebbero consentire, nel lungo periodo, anche un risparmio per ciò che concerne la tassa comunale sullo smaltimento dei rifiuti che grava sulle spese dei nostri concittadini e che negli anni non è certo diminuita. Bere alla propria fonte consentirebbe alle famiglie un risparmio stimato di circa 250 euro/anno calcolato sui costi dell’acqua di falda al mq tra i 60 e gli 80 centesimi contro i 250 di quella commerciale, nonché l’abbattimento dei suddetti 5 miliardi di contenitori di plastica da smaltire.
Ma in cosa consiste, esattamente, una “Casa dell’Acqua”?
La Casa dell'Acqua si presenta come un piccolo chiosco, colorato, gradevole alla vista, che si inserisce in modo armonico nello spazio verde circostante.
Ha una superficie di circa 30 metri quadrati, incluso un patio di accoglienza, ospita in un locale chiuso le apparecchiature ed una zona coperta aperta al pubblico ove sono ubicati tre erogatori d’acqua. Questa acqua è più pulita perché priva del passaggio in vecchie ed incrostate tubature che rilasciano residui solidi.
Un rubinetto eroga acqua naturale, normale, proveniente dall'acquedotto e ulteriormente filtrata. Il secondo rubinetto eroga acqua fredda grazie ad un apposito refrigeratore posto all'interno della casa. Il terzo invece fornisce acqua fredda gasata, grazie ad un carbonatore a caldo (consistente in una grossa bombola che contiene CO2) e ad un refrigeratore.
Le zone degli erogatori d’acqua sono rivestite in tesserine di mosaico vetrificato, mentre le restanti pareti hanno un rivestimento in mattoni a vista o semplicemente intonacate con tonalità giallo/verde. Il dosaggio dell’erogazione è volumetrico, con un sensore speciale per attivarla. L'obiettivo è quello di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto buona, controllata, sicura e gratuita, in alternativa alle minerali a volte scelte solo perché gassate.
L’impianto di distribuzione di acqua potabile, così come già realizzato in altre località, si basa quindi su un sistema di distribuzione molto semplice e la sua messa in opera prevede costi limitati e spese fisse di gestione possono essere facilmente recuperabili anche grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di queste strutture e che le rendono quindi
energeticamente indipendenti

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