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Articoli di attualità politica e non solo a carattere nazionale e locale

giovedì 30 giugno 2011

IL GOVERNO SOTTO DUE VOLTE

ECCO LA DICHIARAZIONE DI FRANCESCHINI

martedì 28 giugno 2011

LE PAROLE DI BOB KENNEDY ATTUALI PIU' CHE MAI



























Per ingrandire e leggere cliccare due volte sull'immagine.

UN PROGETTO DI LEGGE PER TAGLIARE I COSTI DELLA POLITICA

Progetto di legge presentato dal PD in Regione: Abolizione del vitalizio e riduzione del compenso e dell’indennità di fine mandato. Primo firmatario il segretario regionale Maurizio Martina.

Un anno dopo la presentazione di un ordine del giorno all’assestamento di bilancio per l’abolizione del vitalizio e per la riduzione dell’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali il Partito Democratico presenta una proposta di legge per sfidare il centrodestra a cambiare la legislazione regionale in merito. È un’iniziativa voluta fortemente dal segretario regionale del PD Maurizio Martina, che è primo firmatario della proposta.
Il progetto di legge, composto di tre semplici articoli di modifica delle norme vigenti, mira a far risparmiare alle casse pubbliche circa 5 milioni di euro l’anno.
Il primo punto è la cancellazione del vitalizio del Consigliere regionale, come già fatto da altre Regioni italiane. Il vitalizio è oggi strutturato su un impianto di carattere retributivo e attinge da un fondo a cui oggi la Regione contribuisce con 3,5 milioni di risorse proprie, destinati a crescere negli anni se non si riformerà il sistema.
Il PD prevede che in futuro si possano istituire solo forme assicurative o forme di previdenza integrative con il sistema contributivo e senza oneri per la Regione.
Il secondo punto è la riduzione, nell’ordine del 60%, dell’indennità di fine mandato. La proposta prevede di passare da 12 a 5 mensilità per ogni legislatura fatta, con un tetto di 10 mensilità anche se il mandato supera le due legislature. Mentre con l’attuale regime chi ha svolto 4 o più legislature ha diritto ad un’indennità di fine mandato di 4 o più annualità.
Il terzo punto è il taglio del 10% delle indennità dei Consiglieri regionali (circa 950 euro lorde), che segue il taglio del 10% della diaria in vigore dal primo gennaio del 2011 per effetto del taglio effettuato dal Parlamento.
Il senso del provvedimento lo spiega lo stesso Martina: «Portiamo in Consiglio regionale una proposta chiara e sostanziale – dice il segretario lombardo del PD - che tocca nel vivo un sistema che è giusto modificare. Se avessimo avuto intenzioni propagandistiche l’avremmo presentata due mesi fa, in campagna elettorale, e invece anche nella tempistica vogliamo dimostrare che facciamo sul serio. La prima proposta vera, già pronta per essere discussa e approvata in tempi brevi, porta la firma del PD e la mia in primis. Cosa faranno Lega e PDL? Lo vedremo in commissione e in Aula».
«Noi – conclude Martina - vogliamo vedere un’istituzione più sobria e più in linea con la società lombarda. Ai cittadini deve arrivare un segnale chiaro e di sostanza, e questo certamente lo è.»
http://www.pdlombardia.it/nota_politica/2011/06/24/un-progetto-di-legge-tagliare-i-costi-della-politi/

“IL GOVERNO SI STA AVVIANDO VERSO UN TRAMONTO ESTENUANTE E PERICOLOSO"

Bersani:"Il governo ha il dovere di risolvere l'emergenza rifiuti in Campania, se non è in grado di farlo deve andare a casa"



"Dovrei essere io uno dei pochi italiani che gli credono?". Così Pier Luigi Bersani ha risposto all'appello al dialogo condiviso del premier Silvio Berlusconi. Durante la conferenza stampa di presentazione Tamtàm democratico, la nuova rivista di cultura politica, il leader democratico ha ribadito che "dialogo è una parola fumosa. Il dialogo, lo ripeto si può fare in un posto ben preciso che si chiama Parlamento: lì sono disposto a discutere di tutto, come, ad esempio, dimostrato dalla nostra proposta per risolvere l'emergenza rifiuti. Se vogliono il dialogo in Parlamento ci siamo. Ma finora siamo stati sempre inascoltati: altrimenti non ci troveremmo davanti a questa manovra economica che stanno per presentare. Berlusconi dice 'no a crisi al buio?'. Ma il buio siete voi...".La presentazione del magazine online è stata anche l'occasione per rispondere ad alcune domande di attualità politica: Scontri tra forze dell'ordine e No-Tav. "Nel movimento No-Tav ci sono anche frange violente. Negare questo significa assolverle. Non possiamo accettare l'idea che il processo di decisione venga bloccato da una frangia". Così Pier Luigi Bersani a proposito degli scontri in Val di Susa.Bersani ha voluto rivolgere un appello alla prudenza alle forze dell'ordine, "quelli di stamani in Val di Susa sono avvenimenti spiacevolissimi. C'è molta amarezza da parte nostra. È necessario il confronto. Sì al confronto e al dialogo ma diciamo no al blocco dei cantieri. Noi siamo contrari che il processo di decisione venga bloccato con iniziative che coinvolgono frange limitate. Ma invito le forze dell'ordine a tener presente i caratteri di un'azione che deve al massimo essere quella di limitare ridurre e attenuare gli incidenti". Intercettazioni. "Sulle intercettazioni noi abbiamo sempre la stessa posizione: escludiamo sia il bavaglio alla stampa sia la limitazione delle intercettazioni come reperimento della prova.Questa è la nostra proposta che è stata depositata in Senato e che porta la firma di Finocchiaro e Casson. È inutile che il governo citi il ddl Mastella. Se gli va bene la nostra, noi ci siamo. Il problema è che non gli va bene quella". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier LuigiBersani, parlando in conferenza stampa al Nazareno.Rifiuti. "Io da presidente dell'Emilia Romagna ho preso i rifiuti di altre regioni. Io sono il primo a dire che la Campania deve darsi in tempi certi un'autosufficienza nel ciclo rifiuti, ma non mi piace sentire che dei bambini, che ritengo italiani, respirino quell'aria. Dobbiamo dargli una mano: è una vergogna che non scatti questo meccanismo. Se il governo non risponde a questo deve andare a casa perché allora non è un governo".Manovra finanziaria. “E' assurdo che chi ci ha portato in queste condizioni pensi che possa essere la cura. Su questo non accettiamo diktat, come non accettiamo di vedere colpiti welfare e lavoro. Finiscano con le ipocrisie”.Vasco Rossi e Pier Ferdinando Casini. Vasco Rossi si ritira dalle scene? Uno dei più noti fan del rocker emiliano, Pier Luigi Bersani lo invita a ripensarci. "Come dice lui in una famosa canzone, "Ci credi? Ci credi tu? Beh io non ci credo", spiega il leader del Pd. Una risposta che Bersani si sente di dare anche a Pierferdinando Casini, che ha ipotizzato un governo d'emergenza. "Più o meno – ha aggiunto Bersani - la stessa cosa che dice Vasco: io non ci credo al governo d'emergenza. Meglio andare al voto. L'ipotesi di un governo di emergenza è una ipotetica del terzo tipo", che sarebbe possibile solo "in uno scenario in cui Berlusconi facesse un passo indietro"."Se ci fosse uno scenario così il Pd direbbe: vediamo. Ma quando Casini dice che se non si realizza questa ipotesi allora è meglio andare a votare, io sottolineo questo, perché questo governo si sta avviando verso un tramonto estenuante e pericoloso".
Andrea Draghetti



http://beta.partitodemocratico.it/doc/212109/il-governo-si-sta-avviando-verso-un-tramonto-estenuante-e-pericoloso.htm



giovedì 16 giugno 2011

BRUNETTA SI DIMETTA DOPO GLI ATTACCHI AI PRECARI

Dopo l'attacco ai lavoratori precari definiti "l'Italia peggiore" la replica di Bersani: “Nelle espressioni estreme del ministro è evidente la profonda incomprensione di quanto sta avvenendo nella società”. Fassina: "Se avesse un minimo senso delle istituzioni si dovrebbe dimettere"
“Nelle espressioni estreme di Brunetta e non solo sue è evidente la profonda incomprensione di quanto sta avvenendo nella società e c'è da preoccuparsi perché dal governo non è arrivata alcuna autocritica sulla sua incapacità di agire davanti alla più grave crisi economica dal dopoguerra”.

Questo è stato il primo commento del segretario del PD Pier Luigi Bersani dopo le gravi affermazioni del ministro Renato Brunetta che, non volendo rispondere a due lavoratrici precarie, le aveva apostrofate come “l'Italia peggiore” abbandonando un convegno pubblico.

“Si tratta sempre – ha continuato Bersani - di quel divorzio tra governo e realtà che non legge quanto negli ultimi mesi si è mosso nella società: lo spontaneo movimento di lavoratori e insegnanti, il movimento delle donne, la manifestazione a piazza S. Giovanni, la trasmissione di Fazio e Saviano, le celebrazioni per i 150 e ci metto anche la nostra assemblea a Varese...tutto segnala una realtà profonda che si muove”.

"Il disprezzo che esprime il ministro Brunetta, nell'ordine, per i giovani disoccupati, per gli immigrati e anche per coloro che hanno rinunciato persino a cercare un lavoro è davvero intollerabile", ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato."Al di là delle scuse postume, ormai una vera abitudine per tutti gli esponenti di questo governo che chissà perché non vengono mai compresi dai giornalisti, le dichiarazioni del ministro della Pubblica amministrazione rivelano la visione che questo Esecutivo ha di una delle questioni più drammatiche del nostro Paese, ovvero la disoccupazione giovanile. Una visione farsesca".

Continua a leggere qui:
http://beta.partitodemocratico.it/doc/211138/brunetta-si-dimetta.htm?utm_source=Facebook&utm_medium=social&utm_content=fb-page-bersani&utm_campaign=brunetta-precari

Il video del Partito Democratico diventato lo spot per la Conferenza Nazionale sul lavoro del PD:

mercoledì 15 giugno 2011

DOPO I SI': LA CASA DELL'ACQUA DEVE DIVENTARE UNA REALTA'

Il Circolo del Partito Democratico di Gerenzano sostiene la mozione consiliare della Lista Civica “Insieme per Gerenzano” presentata per richiedere l’installazione di una “Casa dell’Acqua” sul territorio comunale.
Già dal mese di Febbraio il nostro circolo ha avviato una petizione (attraverso una raccolta di firme da consegnare al Sindaco) per chiedere all’Amministrazione Comunale di offrire ai cittadini gerenzanesi la possibilità di avere un punto di distribuzione di acqua potabile refrigerata e microfiltrata liscia o gassata, quest’ultima con un costo per litro assai inferiore rispetto a quella in commercio.
Riteniamo che l’obbiettivo fondamentale di questo progetto sia quello di introdurre tra la cittadinanza la “cutura dell’acqua come bene pubblico”, valorizzando di conseguenza l’acqua del nostro acquedotto considerando che il progetto per l’installazione di fontane pubbliche per la creazione di una “Casa dell’acqua” è ritenuto ormai da molte amministrazioni comunali di indiscussa utilità pubblica.
Un altro aspetto non trascurabile è rappresentato dal fatto che il costo dell’acqua potabile del nostro comune è molto più basso rispetto a quella imbottigliata in commercio, e ciò sarebbe di sicuro beneficio per le famiglie gerenzanesi poiché consentirebbe alle stesse di risparmiare sull’acquisto di acqua minerale in bottiglia mantenendo la certezza di bere un prodotto sano. L’ottima qualità dell’acqua di falda del nostro territorio comunale, concorrenziale con l’acqua minerale posta in vendita, è infatti sottoposta ad un continuo monitoraggio sia sotto l’aspetto qualitativo che sotto l’aspetto microbiologico (come certificato dai dati riportati sul sito del comune e del gestore).
Una “Casa dell’Acqua” rappresenterebbe pertanto un passo molto importante per il rispetto dell’ambiente per via dei minori rifiuti costituiti dalle bottiglie di plastica in quanto i cittadini potranno riutilizzare i contenitori per imbottigliare l’acqua. A tal proposito si ricorda che la distribuzione pubblica dell’acqua potabile in alcuni punti della zona direttamente collegati all’acquedotto ridurrebbe la produzione di rifiuti dovuti alle bottiglie di materiale plastico o di vetro che ammontano, a livello nazionale, a 5 miliardi di bottiglie da smaltire all’anno, di cui una minima parte viene riciclata e il resto finisce in discarica. I minori rifiuti, tra l’altro, potrebbero consentire, nel lungo periodo, anche un risparmio per ciò che concerne la tassa comunale sullo smaltimento dei rifiuti che grava sulle spese dei nostri concittadini e che negli anni non è certo diminuita. Bere alla propria fonte consentirebbe alle famiglie un risparmio stimato di circa 250 euro/anno calcolato sui costi dell’acqua di falda al mq tra i 60 e gli 80 centesimi contro i 250 di quella commerciale, nonché l’abbattimento dei suddetti 5 miliardi di contenitori di plastica da smaltire.
Ma in cosa consiste, esattamente, una “Casa dell’Acqua”?
La Casa dell'Acqua si presenta come un piccolo chiosco, colorato, gradevole alla vista, che si inserisce in modo armonico nello spazio verde circostante.
Ha una superficie di circa 30 metri quadrati, incluso un patio di accoglienza, ospita in un locale chiuso le apparecchiature ed una zona coperta aperta al pubblico ove sono ubicati tre erogatori d’acqua. Questa acqua è più pulita perché priva del passaggio in vecchie ed incrostate tubature che rilasciano residui solidi.
Un rubinetto eroga acqua naturale, normale, proveniente dall'acquedotto e ulteriormente filtrata. Il secondo rubinetto eroga acqua fredda grazie ad un apposito refrigeratore posto all'interno della casa. Il terzo invece fornisce acqua fredda gasata, grazie ad un carbonatore a caldo (consistente in una grossa bombola che contiene CO2) e ad un refrigeratore.
Le zone degli erogatori d’acqua sono rivestite in tesserine di mosaico vetrificato, mentre le restanti pareti hanno un rivestimento in mattoni a vista o semplicemente intonacate con tonalità giallo/verde. Il dosaggio dell’erogazione è volumetrico, con un sensore speciale per attivarla. L'obiettivo è quello di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto buona, controllata, sicura e gratuita, in alternativa alle minerali a volte scelte solo perché gassate.
L’impianto di distribuzione di acqua potabile, così come già realizzato in altre località, si basa quindi su un sistema di distribuzione molto semplice e la sua messa in opera prevede costi limitati e spese fisse di gestione possono essere facilmente recuperabili anche grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto di queste strutture e che le rendono quindi
energeticamente indipendenti

martedì 14 giugno 2011

RISULTATI REFERENDUM GERENZANO - CHE BATTIQUORUM

Qui di seguito i risultati dei Referendum del 12-13 giugno:

Referendum 1 - Servizi Pubblici Locali
Votanti perc. 53,54
SI 93, 76
NO 6,24
Schede bianche 1,29
Schede nulle 0,42

Referendum 2 - Tariffa Servizio Idrico
Votanti perc. 53,61
SI' 94,64
NO 5,36
Schede bianche 0,94
Schede nulle 0,25

Referendum 3 - Energia elettrica nucleare
Votanti perc. 53,50
SI' 91,25
NO 8,75
Schede bianche 0,92
Schede nulle 0,33

Referendum 4 - Legittimo impedimento
Votanti perc. 53,52
SI' 93,61
NO 6,39
Schede bianche 1,13
Schede nulle 0,28

fonte: http://referendum.interno.it/refe110612/RFI0308606404.htm

I cittadini di Gerenzano si sono recati a votare facendo così raggiungere e superare il Quorum!
Schiacciante vittoria dei SI'!

GRAZIE DI QUORUM!

venerdì 10 giugno 2011

12 E 13 GIUGNO 4 SI' PER IL NOSTRO BENE



«VOTO ALLE 10 DI MATTINA. E FATELO TUTTI: CONTRO GLI IMBROGLI DEI PREMIER»

Intervista a Pier Luigi Bersani di Simone Collini - L'Unità
«Io vado a votare alle 10 di domenica mattina», dice Pier Luigi Bersani invitando dirigenti, militanti e simpatizzanti del Pd a fare altrettanto. È chiaro che il dato sull`affluenza alle urne dato dai tg dell`ora di pranzo sarà determinante per il raggiungimento del quorum. «È molto importante incoraggiare tutti ad andare a votare, noi dobbiamo dare un segno immediato di fiducia nella partecipazione».
Nonostante siano 16 anni che non si raggiunge il quorum?

«È arduo, siamo i primi a saperlo, ma ne abbiamo già superate di prove ardue».
Si vince facile, come disse di Milano?

«L`obiettivo può essere raggiunto, innanzitutto per il merito dei quesiti. Si toccano temi su cui c`è una straordinaria sensibilità. A partire dalla questione nucleare».

Berlusconi dice che è un voto inutile, visto che il governo col decreto omnibus ha già bloccato il piano.
«Si tratta di un imbroglio, smascherato dalla Cassazione. Nella sentenza c`è scritto che la pezza che hanno cercato di mettere per evitare il referendum - leggo - "in realtà amplia le prospettive e i modi di ricorso alle fonti nucleari". Una conferma di quella norma lascerebbe al governo mani libere, senza limite di numero di centrali e di criteri per l`individuazione dei siti».
Dice che interessi ai cittadini anche abrogare il legittimo impedimento?

«Dico che per la prima volta gli italiani hanno la possibilità di affermare che la legge è uguale per tutti. Le norme in vigore già prevedono di ovviare a problemi di impedimento reale ad andare in un tribunale, non c`è nessuna ragione per inventarsi scorciatoie per chicchessia».
Parliamo dei quesiti sull`acqua: dal centrodestra la accusano di aver cambiato idea sulla privatizzazione.
«Questa gente confonde il concetto di privatizzazione con quello di liberalizzazione. La norma Ronchi obbliga la privatizzazione. Costringe a vendere, quindi a svendere perché quando si è costretti il prezzo lo fa chi compra, le società pubbliche. Tutte le pratiche di liberalizzazione che ho fatto io, dall`energia alle ferrovie, non hanno mai previsto l`obbligo di privatizzare. A me le gare vanno benissimo, non vedo cosa c`entri questo con l`obbligo di privatizzare. Sapendo anche che il privato non trasforma l`acqua in vino. Non sono d`accordo però neanche con chi sostiene il contrario».
Ci sarà una manifestazione a Piazza del Popolo: lei sarà sul palco?

«Sarò sotto al palco, ora c`è bisogno del protagonismo della società. È importante che milioni di persone diano un ulteriore segno che il vento è cambiato, e il Pd come ha fatto in questi mesi deve mettersi al servizio della riscossa civica, deve dare una mano e dare la mano ai movimenti».
Che ne pensa dei ministri che annunciano che non andranno a votare?

«Ne penso tutto il male possibile. Chi assume responsabilità di governo, chi giura sulla Costituzione, ha anche dei doveri civici».
Però saranno anche liberi di dare al loro elettorato indicazioni di comportamento, non crede?

«Penso che non pochi elettori di centrodestra vogliano esprimersi, e veder valere il loro voto».
Questo referendum secondo lei avrà conseguenze politiche?

«Ce n`è già di avanzo perché questo governo vada a casa. Certamente, se c`è una grande partecipazione verrà confermata un`esigenza di cambiamento. Per quanto ci riguarda, anche se Berlusconi continuerà ad esercitarsi in tecniche di sopravvivenza, noi chiederemo le dimissioni di questo governo. Come stiamo facendo da qualche mese a questa parte».
Dice che anche il vertice notturno tra Berlusconi, Bossi e Tremonti punti a tecniche di sopravvivenza?

«Non sarà un vertice notturno a risolvere problemi che per mesi hanno negato. Non hanno messo mano a nessuna riforma in grado di promuovere la crescita. E invece sento Berlusconi parlare di allargare i cordoni della borsa, di abbassare delle tasse. Ma di cosa parla?».

E se invece arrivasse veramente in Parlamento una riforma fiscale?

«Siamo seri, si può distribuire diversamente il carico fiscale se si vuole maggiore equità e un po` di crescita.E distribuire equamente vuol dire caricare di più sull`evasione e sulle rendite finanziarie e da patrimonio, e cominciare ad alleggerire il carico su impresa e lavoro. Se si aprisse mai un discorso serio, io sono pronto a sfidare il governo, ad aprire un confronto in Parlamento a partire dalle nostre idee. Ma se vengono fuori palloni miracolistici alla Berlusconi no, non ci faremo prendere in giro. D`altronde, l`esempio di queste ore è il federalismo. I Comuni, come dicemmo mesi fa, stanno applicando sistemi di sovratassazione che derivano dai tagli decisi dal governo».
Qualcosa l`inventeranno per rilanciare dopo la sconfitta, non crede?

«Veramente per ora il Pdl parla di primarie, di un segretario anziché tre coordinatori, di tutto fuorché dell`Italia. È impressionante il tipo di discussione che fanno. Come può non venirgli in mente di domandarsi se abbiano sbagliato qualcosa, sul piano della democrazia, su quello economico e sociale. Niente. Neanche nella sconfitta riescono a parlare dei problemi della gente».
C`è chi scrive che per Berlusconi Tremonti punta al Colle con i voti del Pd.
«Non so se sia vero che attribuisca a Tremonti una cosa così fantasiosa. Pur conoscendo la fantasia del ministro dell`Economia, questa mi sembra francamente troppo».
Dice Vendola che è inadeguata la forma partito e che Pd, Sei e ldv dovrebbero dar vita a un soggetto nuovo.
«Il tema di superare la forma partito era di molti anni fa. Il tema di oggi è qual è la nuova forma partito. E noi lavoriamo sul Pd. Dopodiché, ricordo che io un anno fa ho proposto un nuovo Ulivo. Chiamiamolo anche in modo diverso, ma dobbiamo lavorare a un avvicinamento tra le forze di centrosinistra che intendono impegnarsi in una nuova prospettiva di governo, e fare in modo che questo rapporto venga percepito anche come una soggettività. Ma questo non può essere disgiunto dai problemi, quindi dobbiamo rassicurarci che quando parliamo di riforma del fisco, lavoro, precarietà, democrazia, politica estera, stiamo dicendo cose esigibili da chi ci deve votare. Ogni possibile riapertura di cantieri può partire solo da questo, da una credibile e positiva esperienza di governo. Altrimenti, facciamo del politicismo. E il Paese non lo capirebbe».

martedì 7 giugno 2011

BERSANI: GLI ELETTORI DICENTRO E DI SINISTRA SI SONO GIA' MISCHIATI

Intervista di Aldo Cazzullo - Corriere della Sera
Segretario Bersani, cosa rappresenta per lei questo voto?
«Il segno di una riscossa civica, nel quadro di un problema sociale che si è fatto acuto e ha via via reso vulnerabili anche i ceti che finora si erano ritenuti al riparo dalle incertezze. È la prova che nell'incrocio tra questione democratica e questione sociale c`è l'evoluzione della crisi del Paese. Il rito personalistico e populistico si è mostrato inconcludente e menzognero di fronte ai problemi che prometteva di risolvere. Lo si vede più nettamente al Nord; cioè nel luogo più dinamico».
Bersani, è sicuro che il Pd abbia vinto? Pisapia e de Magistris non erano i vostri candidati.
«In questo tam tam c`è la velina del terzismo: un colpo al cerchio e uno alla botte, se Atene piange Sparta non ride. Siamo l`unica democrazia al mondo in cui si ragiona così. In realtà, se uno perde ci dev`essere qualcuno che vince. I dati sono chiarissimi: su 29 vittorie, il Pd aveva 24 candidati; a Milano, su 28 consiglieri del centrosinistra il Pd ne ha 24. Non solo il nostro partito non ha pagato una presunta opzione radicale, ma elettoralmente ha spesso compensato i problemi degli alleati. Oggi siamo la forza centrale nella costruzione di un'alternativa. E cresciamo mettendoci al servizio di un centrosinistra che si apre a tutte quelle forze e a quelle opinioni che pensano di andare oltre Berlusconi su un terreno saldamente costituzionale. Gli elettorati di sinistra e centristi si sono già ampiamente mescolati nei ballottaggi».
Questo significa che continuate a cercare l`accordo con il terzo polo? Oppure la sinistra può fare da sé?
«La barca della politica deve avere più pescaggio. Magari viaggerebbe più lenta; ma è bene avere più pescaggio. C`è un`esigenza di ricostruzione. Il Paese ha davanti problemi seri; è tempo di affrontarli. Una democrazia che assuma un carattere costituzionale, una politica economica che prenda atto della realtà, la necessità di uscire dalla malattia del berlusconismo, sono obiettivi che ormai accomunano gli strati di opinione che si definiscono di centrosinistra con altri di centro o anche di centrodestra non berlusconiano».
Quindi avanti verso un`intesa più ampia possibile?
«Vedremo se la congiunzione avverrà tra elettori, o tra forze politiche. Il Pd intende ribadire questa prospettiva: un centrosinistra che non rifaccia l`Unione ma si vincoli a riforme visibili ed esigibili, proposte a tutte le forze politiche, cittadine, sociali che vogliono guardare oltre Berlusconi. Non esiste la possibilità di alzare steccati verso chi ha mostrato di voler discutere con noi. In nome di un'esigenza costituente, il centrosinistra non metta barriere e si rivolga in modo ampio. Tocca alle forze politiche prendersi responsabilità

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LA DIREZIONE DEL PD CONFERMA LA LINEA E LANCIA L’OFFENSIVA SU REFERENDUM,

PROGETTO PER L’ALTERNATIVA, CONSOLIDAMENTO DEL PD.
BERSANI: PUNTIAMO A ESSERE IL PRIMO PARTITO DEL PAESE.
La direzione nazionale del Partito democratico ha approvato ieri pomeriggio all’unanimità la relazione con la quale il segretario Pier Luigi Bersani ha aperto i lavori. Confermata la linea strategica scelta dal partito, il Pd ha deciso di lanciare l’offensiva per aprire una nuova fase politica, investendo i buoni risultati del voto amministrativo su tre temi: la battaglia per i referendum, il progetto (programma e alleanze) per l’alternativa, il consolidamento del partito. Ecco la sintesi dell’intervento con il quale Bersani ha aperto i lavori.
a. La scelta di mettere il Pd al servizio di una riscossa civica e dei candidati del centrosinistra è stata giusta. I risultati del voto amministrativo sono eccellenti, migliori addirittura di quelli raggiunti nel 2006 e dimostrano che la proposta del Partito democratico ha incontrato e rappresentato le esigenze degli italiani: l’idea di una fase ricostruttiva, di un nuovo patto sociale e di un nuovo patto democratico per la ricostruzione costituzionale ne esce rafforzata.
b. Il governo nazionale ne è uscito sconfitto perché non ha risposto ai problemi degli italiani.
La Lega è uscita sconfitta quanto il Pdl perché ha voluto tenere il piede in due staffe,riproponendo al Nord le sue parole d’ordine e mettendosi a Roma al servizio di Berlusconi e dei suoi problemi. Ma sconfitto è stato anche l’atteggiamento del terzismo interessato a propagandare la possibilità di un declino del Pd insieme a quello del berlusconismo.
c. La maggioranza di governo non è più la stessa, come ha segnalato il presidente Napolitano.
Il governo è paralizzato e non ha più il consenso della maggioranza degli italiani. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si presenti dunque dimissionario e si rimetta al Quirinale. La strada maestra sono le elezioni. Il Pd, comunque, è sempre pronto a condividere, se ve ne fosse la possibilità, un breve passaggio per riformare la legge elettorale.
d. Adesso il Pd deve investire il risultato ottenuto. Tre sono i capitoli sui quali concentrarsi:
referendum; programma e lavoro per l’alternativa; consolidamento del Pd.
e. Referendum: Il quorum è arduo da raggiungere, ma non impossibile. Noi dobbiamo fare la nostra parte e il nostro dovere. Senza buttare tutto in politica: per il Pd sono importanti i quesiti dei referendum. Nucleare: siamo stati e siamo contrari al piano del governo. Il nostro sì è forte. Ma accanto alla battaglia per il sì siamo pronti a mettere in campo anche le nostre proposte per un nuovo ed efficiente piano energetico nazionale. Acqua: che il referendum costringa tutti a una scelta netta tra sì e no, a una semplificazione forzata, è la scoperta dell’acqua calda. Ma bisogna essere seri. Uno come Ronchi che non conosce la differenza tra liberalizzazioni e privatizzazioni forzate non si capisce nemmeno come abbia fatto ad avere la patente da ministro. Su governance e investimenti voglio essere chiaro: io non ho cambiato idea. C’è un disegno di legge scritto e presentato in Parlamento dal Partito democratico. Ben prima del referendum abbiamo indicato come dovrebbe essere l’assetto normativo. E questo progetto previsto per tempo è appunto il modo per colmare la lacuna normativa che verrebbe lasciata dalla vittoria del sì. Legittimo impedimento: per la prima volta i cittadini saranno chiamati a dire direttamente se la legge deve essere uguale per tutti, come prevede la Costituzione. Per noi è un passaggio decisivo.
f. Programma e alternativa. Dobbiamo far fare un passo in avanti al progetto per l’Italia.
Puntiamo a fare una sintesi del nostro percorso programmatico per l’autunno, basato come previsto su due pilastri: patto democratico e nuovo patto sociale e dei saperi. Il confronto con le altre forze sociali e politiche deve essere stringente e non avere un carattere politicista o di vertice: un confronto stringente su un nucleo di riforme esigibili con tutte le forze dell’opposizione. Il paese non ha bisogno di carovane, ma di una rotta e di una compagine che lo guidi. Nessuna chiusura. Le forze di centrosinistra devono mantenere il loro appello più largo possibile.
g. In questo contesto rientra anche il tema della prossima manovra sui conti pubblici, una manovra da 40 miliardi di euro, se non da 50 o 60. Ciò che il governo di centrodestra ha concordato con l’Europa, pur di non fare riforme, ci mette di fronte a una situazione irrealistica.
h. La scelta di Mario Draghi come prossimo presidente della Banca centrale europea dimostra che l’Italia ha le qualità per rispondere alla sfida della crisi. Purché abbia il coraggio di affrontarla.
i. Noi pensiamo che occorra proporre uno scambio: un robusto pacchetto di riforme strutturali, una politica economica anche di dimensione europea e in cambio un approccio più realistico al governo dei conti. Senza una riforma e con una politica di durissimi e semplici tagli si rischia solo di far finire l’Italia in recessione.
j. Da affrontare in questo ambito anche il tema dei costi della politica. Il Pd intende battersi contro la ventata di antipolitica che spira nel paese. Ma punta anche ad affrontare questo tema vero con una politica di rigore e di trasparenza. Ricordo le nostre proposte sul taglio del numero dei parlamentari e la preparazione di iniziative concrete: il Pd vuole allinearsi alla media europea e, per esempio, superare istituti che altri paesi non prevedono, come i vitalizi.
k. Il Pd rilancia anche un’immediata iniziativa sui temi del partito con un percorso aperto, che prevede una riunione della direzione nazionale entro fine mese, una conferenza nazionale sul partito e la partecipazione più ampia: circoli, feste, assemblee. Un’iniziativa che ci aiuti a migliorare. Il ragionamento che facciamo parte dalla ricostruzione civica dall’esigenza di tornare a una democrazia non plebiscitaria. Da qui deriva la riflessione sul ruolo dei partiti (certamente da rinnovare) e dunque anche sul nostro partito. Più federale e più nazionale. Con una riformulazione del ruolo di iscritti ed elettori. Mettendo in sicurezza le primarie che sono per noi preziosissime. L’esigibilità dei codici etici.
l. Il percorso sul partito riguarda anche il Mezzogiorno. Ci sono anche luci. Ma abbiamo colto segni di frantumazione, disgregazione e disaffezione nei rapporti tra società e politica. Un problema che incrocia anche il Pd. Dobbiamo sperimentare un meccanismo ordinato per il rinnovamento della classe dirigente, garantendo anche l’autonomia del partito dagli eletti.
m. Infine, queste lezioni ci dicono che il Pd è una forza in campo, non una ipotesi da verificare.
Noi siamo il soggetto politico riformista, quello che abbiamo voluto. Noi vogliamo essere il primo partito italiano, il soggetto primario per l’alternativa riformista.
Fonte Ufficio dei Circoli PD

mercoledì 1 giugno 2011

DELEGATI UFFICIALI PER GITE GUIDATE AL PARCO DEGLI AIRONI?

Leggendo il post Pubblico e privato nell'ottica dei leghisti gerenzanesi, pubblicato su Politica a Gerenzano, viene spontaneo chiedersi quali requisiti debbano avere i delegati "ufficiali" dell'Assessore...

PRODI E BERSANI FESTEGGIANO LA VITTORIA ALLE AMMINISTRATIVE

CRISTIANO BORGHI DIMETTITI! - ARTICOLO IN PIAZZA

Nel mese di maggio del 2009 i cittadini di Gerenzano hanno ricevuto un nuovo numero del periodico comunale "Filodiretto con i cittadini". Un giornale pagato da tutti i gerenzanesi ma sul quale le opposizioni all'amministrazione leghista non hanno alcuno spazio e che la Lega Nord di Gerenzano usa da sempre come strumento della propria propaganda politica.

Ma quel numero conteneva qualcosa di sorprendente anche per i bassi standard di democrazia della Gerenzano leghista. Un articolo firmato dall'Assessore allo sport con delega alla sicurezza Cristiano Borghi, dal titolo perentorio: "Noi abbiamo chiuso le porte... ma molti gerenzanesi le hanno riaperte". Nell'articolo Borghi evidenziava, vantandosene, che l'amministrazione comunale leghista non aveva mai costruito case popolari a Gerenzano per evitare che venissero assegnate a cittadini extracomunitari, né aveva mai concesso l'autorizzazione per costruire moschee, né mai "favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici". Insomma, un concentrato della più becera xenofobia leghista, al quale seguiva un lapidario appello ai gerenzanesi: "Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere… ma i gerenzanesi faranno il loro? Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari… Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa!".

Le dichiarazioni di Borghi portano rapidamente Gerenzano alla ribalta con articoli di giornali, servizi dei Tg e varie prese di posizioni politiche di condanna come quelle espresse dal PD e dalla Lista Civica Insieme per Gerenzano. Nasce anche un comitato di cittadini chiamato Gerenzano Accoglie per protestare contro l'inciviltà della giunta leghista.

L'assessore Borghi avrebbe potuto fare dietrofront e scusarsi pubblicamente nel corso del consiglio comunale convocato su richiesta di Insieme per Gerenzano nell'estate 2009. Ma in quella sede, di fronte alla richiesta di dimissioni rivolta all'assessore dai consiglieri di IpG, non solo Borghi non si dimise ma venne difeso e giustificato dal sindaco Silvano Garbelli, da tutta la giunta e dal gruppo consigliare della Lega Nord.

Infine, due ONG, Farsi Prossimo e Avvocati per Niente promossero un ricorso di fronte al Tribunale di Milano per far dichiarare la natura discriminatoria delle dichiarazioni di Cristiano Borghi.

Dopo un lungo iter processuale nel maggio 2011, il Tribunale di Milano ha emesso un'ordinanza con la quale stabilisce che "l'invito a non affittare agli stranieri opera quale istigazione, rivolta ai soggetti di nazionalità italiana, finalizzata a introdurre un fattore distorsivo con funzione discriminatoria nei rapporti giuridici instaurandi con cittadini extracomunitari" e ha ordinato al Comune di Gerenzano di rimuovere dal proprio sito Internet le dichiarazioni di Cristiano Borghi.

Il Circolo di Gerenzano del Partito Democratico ha, quindi, chiesto le immediate dimissioni dell'assessore Borghi, le sue scuse alla cittadinanza e agli extracomunitari che vivono a Gerenzano e l'impegno a pagare di tasca propria le spese legali.

L'anno prossimo a Gerenzano si voterà e Cristiano Borghi potrebbe anche essere il candidato della Lega Nord. Il PD deve impegnarsi sin d'ora a promuovere un'alternativa politica alla Lega per dare a Gerenzano nuovi amministratori che affrontino i veri problemi di Gerenzano invece di lasciarsi andare ad affermazioni farneticanti.

Mssimiliano Cavallo

Partito Democratico - Circolo di Gerenzano