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Articoli di attualità politica e non solo a carattere nazionale e locale

giovedì 24 febbraio 2011

FEDERALISMO E MILLEPROROGHE.

TRA CAMERA E SENATO I PASTICCI DEL GOVERNO E DELLA LEGA PREPARANO TASSE PER I CITTADINI (E FAVORI PER GLI AMICI).
Il senato ha vogato ieri il decreto delegato di attuazione del federalismo comunale (quello rinviato al mittente da Napolitano). Il commento di Bossi: “Lo abbiamo in tasca”. In realtà lo hanno in tasca i cittadini italiani che dovranno pagare più tasse per questo pasticcio. In ogni caso, prima di dire l’ultima parola, il decreto dovrà ripassare alla Camera e per la commissione bicamerale sul federalismo. A Montecitorio è andata in scena ieri anche la confusione della maggioranza e del governo. Il presidente della Repubblica ha rinviato indietro anche il decreto Milleproroghe, perché pasticciato, con mille interventi non previsti, tasse, balzelli, favori. Tremonti ha dovuto presentare un maxiemendamento correttivo. Lo ha fatto ieri sera, annunciando che il governo metterà la fiducia su questo testo, in modo da poter passare subito al Senato e rivotare anche lì con la fiducia. Questo provvedimento è un decreto legge: il Parlamento lo deve convertire in legge entro 60 giorni altrimenti decade; se il sì definitivo non arriva entro febbraio salta tutto.
Tra le norme tagliate via, ci sono la possibilità per Roma di aumentare il numero di consiglieri comunali e assessori, l`obbligo di reclutare i lavoratori precari della scuola all`interno della stessa Provincia, la riorganizzazione della Consob. Salvate invece le nuove norme fiscali su banche e fondi di investimento, l’aumento di un curo del biglietto del cinema, il rinvio del pagamento delle multe sulle quote latte, altri favori e balzelli. Un pasticcio terribile che si scaricherà sui cittadini.
Nonostante tutti questi pasticci, e tutti questi voti di fiducia, nonostante l’assenza di un reale confronto sui contenuti e la sordità della destra nei confronti delle proposte migliorative emerse nel dibattito parlamentare, è partito un nuovo mantra dai commentatori cosiddetti indipendenti: la colpa è delle opposizioni che non collaborano, che sono divise, che hanno in testa solo il problema di Berlusconi, che votano (Ricolfi oggi su La Stampa) sui provvedimenti secondo il contesto favorevole o contrario a Berlusconi.
Fonte Partito Democratico

mercoledì 23 febbraio 2011

COME UN UOMO SULLA TERRA




"SVASTICA VERDE" UN LIBRO CHE MOLTI DOVREBBERO LEGGERE (ANCHE A SINISTRA)

E' uscito da alcune settimane in libreria il saggio "Svastica Verde - il lato oscuro del và pensiero leghista" di Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci, pubblicato da Editori Riuniti.

Il libro è un impressionante raccolta di dichiarazioni pubbliche, documenti politici, proposte di legge e ordinanze di sindaci tutti targati Lega Nord. Ne emerge il quadro inquietante di un partito politico dichiaratamente eversivo (il suo statuto afferma che lo scopo della Lega Nord è l'indipendenza della cosiddetta Padania, come stato sovrano riconosciuto a livello internazionale), xenofobo, razzista e omofobo, ma anche pieno di affaristi senza scrupoli e di cacciatori di poltrone tanto spregiudicati da far apparire, al confronto, Clemente Mastella un dilettante.

Il pregio maggiore di questo libro è che a parlare sono i leghisti. E' dalla loro viva voce e da documenti approvati in pubblici congressi che emerge, con luminosa evidenza, qual è lo scopo finale della Lega Nord: distruggere la Repubblica Italiana e fondare, nelle regioni del Nord Italia uno stato totalitario e razzista.

E così possiamo rileggere, l'una dietro l'altra, le deliranti dichiarazioni di Bossi che invita a usare il Tricolore come carta igenica, parla in più occasioni di usare le armi contro Roma e contro il Sud o dei suoi sodali che predicano la settentrionalizzazione della scuola attraverso esami di dialetto, o prevedono che per fare il vigile urbano in Veneto sia obbligatorio conoscere il vernacolo. Fino alle spregevoli dichiarazioni razziste di esponenti di primo piano di questo movimento: "L'immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. Peccato che il forno crematorio del cimitero di S. Bona per loro non sia ancora pronto" (Piergiorgio Stiffoni), "Un paese civile non può fare votare dei bingo bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi" (Roberto Calderoli), "Pensate se ai nostri nonni avessero raccontato che noi ci facciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda" (Mario Borghezio), "Non voglio Casbe nel mio territorio. Non permetterò a nessuno di annacquare la razza Piave" (Giancarlo Gentilini).

Di particolare interesse la postfazione di Annamaria Rivera, docente di Etnologia e di Antropologia Sociale all'Università di Bari, che evidenzia le macroscopiche similitudini tra l'ideologia della Lega e il nazismo. La Rivera cita gli scritti di Federico Prati e Silvano Lorenzoni, i cui interventi sono spesso ospitati sul sito www.giovanipadani.leganor.org o, nel caso di Prati, anche sul quotidiano "La Padania". Si tratta di due militanti politici di estrema destra che non fanno alcun mistero delle loro idee nazionalsocialiste. Prati in un delirante scritto che sembra un riassunto del "Mein Kampf" di Adolf Hitler si definisce etnonazionalista, predica l'esistenza di razze umane diverse e rispolvera la teoria nazista dl "pensiero volkisch", secondo cui i gruppi umani si caratterizzerebbero per un particolare legame di sangue e suolo che li renderebbe geneticamente diversi gli uni dagli altri.

Per chi predica teorie di questo genere in Germania e Austria è prevista la prigione. Da noi, invece, dichiarati razzisti siedono in Parlamento e nel governo.

Gli autori evidenziano, giustamente, il grave errore di sottovalutazione del fenomeno leghista commesso da molti esponenti di sinistra che, ancor oggi, si ostinano a vedere in queste manifestazioni di odio etnico solo del folklore senza importanza oppure sottolineano la natura popolare, radicata sul territorio e interclassista della Lega, che ne farebbe qualcosa di diverso dai movimenti xenofobi di estrema destra. Annamaria Rivera fa notare come queste caratteristiche fossero ampiamente presenti anche nel nazismo tedesco e non siano affatto garanzia di democraticità o moderazione della Lega.

E' nostra ferma convinzione, come circolo PD di Gerenzano, che la Lega Nord debba essere combattuta e ostacolata nei suoi disegni eversivi sempre e comunque e che nei confronti di questo partito non siano accettabili compromessi o ammiccamenti di sorta.

Massimiliano Cavallo

venerdì 18 febbraio 2011

domenica 13 febbraio 2011

Raccolta firme contro Berlusconi

dal Blog di Stefano Gianni
Gazebo in piazza ieri mattina per il Partito Democratico di Gerenzano, in coincidenza con il mercato del sabato. L'iniziativa aveva lo scopo di raccogliere firme per suffragare la pressione esercitata dal Pd sul premier Silvio Berlusconi affinché dismetta ogni incarico di governo.
In una mattinata piuttosto stanca, con il mercato composto da poche bancarelle e una piazza non certo affollata, il Pd è riuscito a raccogliere una sessantina di firme in due ore (una firma ogni due minuti). Non poche, tenuto conto della scarsità del pubblico e della risposta solitamente lenta dei gerenzanesi a proposte di questo genere. Qualcuno dei firmatari ha chiesto di replicare l'iniziativa qui a Gerenzano in modo da poter invitare alla firma anche i familiari: per questo, per il buon successo della prima giornata, e per il chiaro sentore che un certo malcontento stia montando nel Paese verso il premier, probabilmente il circolo Pd replicherà il gazebo la prossima domenica in piazza De Gasperi.
http://politicaagerenzano.blogspot.com/2011/02/raccolta-firme-contro-berlusconi.html

mercoledì 2 febbraio 2011