Il Partito democratico non da oggi è il pilastro della diga che impedisce a questa ondata di travolgere tutto. Nello stesso tempo è per forza di cose il pilastro di qualsiasi alternativa credibile. Insomma, pur con i suoi problemi e anche tutti i suoi punti di criticità, il Pd è la chiave della tenuta e del cambiamento. E’ stato il Pd a costruire il percorso perché la maggioranza passasse dal oltre cento deputati a qualche manciata di voti, peraltro comprati. E’ il Pd che ha tessuto la rete dei rapporti con tutte le opposizioni per reggere insieme questo momento, prendere iniziative e, quando se ne porrà l’occasione, avviare il superamento del berlusconismo. In vista della votazione sulla fiducia, il 14 dicembre, a lungo si è discusso con le altre opposizioni anche sulla possibilità di dare vita ad un governo di transizione per superare questa fase drammatica. E’ il Pd, con la sua forza, che ha impedito insieme alle altre forze dell’opposizione che Berlusconi facesse un blitz alla chetichella sulla proscrizione breve. Da tempo il segretario, Pier Luigi Bersani, avverte: il ciclo è finito, ma lui è ancora forte: cercherà di scassare le mura della casa comune, pur di restare al potere. Da tempo si lavora alla predisposizione di un programma alternativo di governo sul quale avviare un confronto con tutte le opposizioni di centrosinistra e di centro. E’ uno scontro che presuppone tenacia, tenuta, fiato lungo. E non a caso tutti i sondaggi indicano una costante crescita del consenso verso il Pd e un rafforzamento della leadership del suo segretario nazionale. Ieri Walter Veltroni ha lanciato l’ennesimo grido di allarme sul pericolo che Berlusconi faccia cadere l’Italia nell’abisso. Tutto è necessario pur di impedire questa deriva, ha detto Veltroni, rilanciando la proposta avanzata insieme a Pisanu di un governo di decantazione, di transizione, per impedire questo esito infausto. In una lunga intervista a Il Corriere della Sera, oggi Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, chiede di andare subito al voto politico, perché il paese non può andare avanti in questo modo. Tra le altre cose Il Messaggero ha chiesto al vicesegretario del Pd, Enrico Letta, perché il Pd non chiede a Napolitano di sciogliere subito le Camere. Risposta: «Noi vogliamo le elezioni anticipate. Ma Napolitano è l`architrave che, in una situazione di conflitto permanente creata da Berlusconi, tiene insieme le istituzioni. Il Pd non deve complicare ulteriormente il lavoro del Presidente, già difficilissimo, tirandolo per la giacca».
Fonte: Ufficio dei Circoli PD
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