Euro sotto pressione e ancora tempesta sui mercati finanziari. Gli speculatori hanno messo nel mirino i paesi con i conti pubblici più in dissesto. Dopo l’Irlanda, salvata dal piano messo a punto dall’Unione europea, è la volta del Portogallo. Ma già si vedono gli effetti negativi degli attacchi alla Spagna e adesso anche all’Italia. Ieri è cresciuto ancora il divario tra gli interessi relativi ai più sicuri titoli di Stato tedeschi, i Bund, e i Btp italiani. In forte crescita anche i titoli che assicurano gli investimenti contro l’eventualità di fallimento di un paese. Con l’euro sotto attacco da parte della speculazione, insomma, l’Italia, che ha un debito pubblico passato dal 104 per cento del Pil lasciato dal governo di Romano Prodi al 120 per cento delle previsioni di oggi e che è guidata da un governo e una maggioranza considerati incapaci di affrontare la crisi e fattori essi stessi di instabilità, rischia di pagare un prezzo pesantissimo.
Massimo Giannini, La Repubblica: “Se persino il Richelieu di Palazzo Chigi, Gianni Letta, si spinge a dire in pubblico che esiste «una preoccupazione forte» su un rischio di contagio «forse anche per l`Italia», vuol dire che il livello di guardia è stato raggiunto. La sortita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha fatto infuriare Giulio Tremonti. Con chi lo incontra in queste ore, il ministro dell`Economia schiuma rabbia contro il braccio destro di Berlusconi: che ne sa di mercati internazionali, lui che è stato a malapena a Milano un paio di volte? Ma Tremonti sa che Letta, sull`effetto-domino, non ha per niente torto. Ci sono segnali inequivocabili. Per quanto riguarda l`Italia, lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi ha sforato quota 210 punti base. La stessa cosa è accaduta per i Cds, i contratti con i quali gli operatori si assicurano dal rischio di default di un Paese, schizzati a quota 263 punti. E’ il segno che i mercati, non fidandosi della tenuta italiana, chiedono un premio di rischio più alto per continuare a investire sui nostri titoli. Per quanto riguarda l`Europa, continua lo stillicidio sui Paesi «periferici» (Grecia, Irlanda e Portogallo). Ma l` attacco speculativo si estende anche alla Spagna. E da ieri addirittura al Belgio. «E se nel mirino finisce il Belgio - si sostiene a Via XX Settembre, sede del ministero dell’Economia - il rischio non è più nazionale, ma diventa sistemico». La conferma, esplicita, è nella caduta dell`euro e nel crollo delle Borse”.
fonte: Ufficio dei Circoli Pd
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