L'intervento in LIbia sta dimostrando che l'Italia è un Paese che "deve partecipare molto per decidere poco". Lo dice Pier Luigi Bersani intervistato da RaiNews 24 sulla vicenda libica. Secondo il segretario del Pd, ciò si spiega alla luce della "diplomazia berlusconiana fatta di personalismi" che ha "sbilanciato largamente" la politica estera italiana. Altri "hanno avuto rapporti con Gheddafi, ma nessuno ha fatto come l'Italia mettendosi in una situazione di subalternità".
Pier Luigi Bersani ha auspicato che vi sia un dialogo con l'opposizione nelle decisioni sull'operazione in Libia. "Ci vuole una grande fermezza, un grande concerto e una grande condivisione, prima di tutto nella maggioranza e auspicabilmente anche del dialogo con l'opposizione, come ha detto Napolitano serve una responsabilizzazione anche del Parlamento". Per questo ha aggiunto riferendosi alle polemiche nella maggioranza, "sarebbe meglio in queste ore che i diversi ministri stessero zitti e il governo con voce univoca venisse nelle commissioni parlamentari a definire meglio il profilo di questa nostra presenza".Quanto alle diversi posizioni di Ignazio La Russa e Umberto Bossi, Bersani ha dato "un consiglio" al premier Silvio Berlusconi: "Di andarsene a casa lui con tutta questa compagnia. Basta uno sguardo oggettivo sulla situazione per vedere che noi non abbiamo un governo, che il profilo dell'Italia nel mondo si è largamente indebolito, che Berlusconi è in mezzo a un sacco di guai".Bersani ha comunque difeso l'operazione. "Questo intervento è necessario ed è legale", ha assicurato. "E' necessario per impedire un massacro delle popolazioni civili che si sono ribellate a Gheddafi e che la propaganda di Gheddafi definisce insetti e topi", ha spiegato, ed "è legale perché l'intervento avviene a seguito delle deliberazioni dell'Onu e in accordo tra Europa e Stati Uniti e Lega Araba".
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http://beta.partitodemocratico.it/doc/205057/non-abbiamo-un-governo-le-polemiche-sulla-libia-lo-dimostrano.htm
Pier Luigi Bersani ha auspicato che vi sia un dialogo con l'opposizione nelle decisioni sull'operazione in Libia. "Ci vuole una grande fermezza, un grande concerto e una grande condivisione, prima di tutto nella maggioranza e auspicabilmente anche del dialogo con l'opposizione, come ha detto Napolitano serve una responsabilizzazione anche del Parlamento". Per questo ha aggiunto riferendosi alle polemiche nella maggioranza, "sarebbe meglio in queste ore che i diversi ministri stessero zitti e il governo con voce univoca venisse nelle commissioni parlamentari a definire meglio il profilo di questa nostra presenza".Quanto alle diversi posizioni di Ignazio La Russa e Umberto Bossi, Bersani ha dato "un consiglio" al premier Silvio Berlusconi: "Di andarsene a casa lui con tutta questa compagnia. Basta uno sguardo oggettivo sulla situazione per vedere che noi non abbiamo un governo, che il profilo dell'Italia nel mondo si è largamente indebolito, che Berlusconi è in mezzo a un sacco di guai".Bersani ha comunque difeso l'operazione. "Questo intervento è necessario ed è legale", ha assicurato. "E' necessario per impedire un massacro delle popolazioni civili che si sono ribellate a Gheddafi e che la propaganda di Gheddafi definisce insetti e topi", ha spiegato, ed "è legale perché l'intervento avviene a seguito delle deliberazioni dell'Onu e in accordo tra Europa e Stati Uniti e Lega Araba".
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