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lunedì 22 novembre 2010

MARONI E I POSTRIBOLI PER VIP

La sera del 27 maggio 2010, mentre la maggior parte degli italiani andava a dormire con il pensiero rivolto al mutuo da pagare, alla scuola dei propri bambini senza carta igenica e al rischio di perdere il lavoro per la crisi, Silvio Berlusconi era in altre faccende affaccendato. Quella sera, infatti, una minorenne, marocchina, priva di documenti di identità e di fissa dimora era stata fermata per furto e portata alla Questura di Milano per le consuete procedure di identificazione e affidamento ad una comunità protetta. Ma quella ragazza non era uno dei tanti extracomunitari che grazie alle politiche migratorie xenofobe della Lega, vengono consegnati senza batter ciglio ai lager libici del caro "amico" Gheddafi. Questa ragazza dal nome d'arte di Ruby Rubacuori aveva sul suo telefono cellulare il numero del Presidente del Consiglio. Quello che è accaduto dopo è arcinoto, ma lo riassumiamo per tutti gli sfortunati telespettatori del TG1: Ruby stessa oppure un altra ragazza brasiliana (di professione cubista) a conoscenza dell'arresto e in possesso (anche lei!) del numero di telefono del premier, avverte Berlusconi. Questi telefona alla Questura di Milano chiedendo l'immediata liberazione della giovane spacciandola per parente del presidente egiziano Mubarak. La palese violazione della legge sarebbe giustificata dalla necessità di evitare un incidente diplomatico con l'Egitto. I funzionari della Questura, pressati da Berlusconi comunicano alla Procura presso il Tribunale dei Minori di Milano dicendo che la ragazza è stata identificata come nipote di Mubarak e deve, quindi, essere rilasciata e non consegnata ad una comunità. Berlusconi, poi, richiama nuovamente la questura dicendo che Nicole Minetti, venticinquenne ex ballerina della trasmissione "Colorado Caffè", igenista dentale del premier e consigliara regionale del PDL si presenterà in Questura per prendere in consegna la minore. La Procura, così ingannata, accetta la richiesta e Ruby viene affidata alla velina-consigliera Minetti che, appena fuori dalla porta, la lascia nelle mani della cubista brasiliana.
Tutti sappiamo i motivi dell'agitazione del premier. Ruby, all'epoca dei fatti minorenne, aveva partecipato, insieme a decine di altre ragazze a feste presso la villa di Arcore alla presenza del Satrapo. Ragazze che, secondo la Procura di Milano, venivano procurate al premier da Lele Mora ed Emilio Fede. Quindi era necessario far sparire Ruby prima che raccontasse di queste "feste".
Qualcuno dirà: "in tutto ciò cosa c'entra Maroni?". Ebbene Maroni è il ministro degli Interni e, quindi, responsabile della Polizia di Stato, delle Prefetture e delle Questure. E cosa fa, quando la vicenda viene rivelata dai giornali? non fa assolutamente niente! Il ministro che diceva che dobbiamo essere cattivi con i clandestini e altissimo esponente di un partito, la Lega, che fa della sicurezza la propria bandiera non dice nulla di fronte a un premier che spinge la Questura di Milano a rilasciare una presunta ladra, extracomunitaria, minorenne senza fissa dimora! Succede, invece, che interviene Umberto Bossi, leader e padrone della Lega Nord con questa bella dichiarazione: "Berlusconi ha sbagliato a chiamare. Doveva chiedere di farlo a qualcun altro, poteva rivolgersi a noi". Ecco le incredibili dichiarazioni del leader leghista! Ecco i difensori della legalità! Se Berlusconi glielo avesse chiesto, Bossi e Maroni avrebbero volentieri fatto liberare la marocchina per aiutarlo.
Passa qualche giorno e apprendiamo dai giornali una notizia che ci lascia senza parole: Maroni annuncia un giro di vite contro la prostituzione... nelle strade. Quindi per Maroni ci sono puttane e puttane. Ci sono quelle che esercitano la professione più antica del mondo sul bordo delle strade e che offendono con la loro sola presenza, le brave famiglie padane fondate sul matrimonio in chiesa tra uomo e donna. E ci sono le escort di lusso, a disposizione dei potenti come il premier che papponi d'alto bordo gli consegnano direttamente in villa. Su di loro, evidentemente, il ministro cattivo con i clandestini ma non con le prostitute da migliaia di euro a notte non ha nulla da ridire.
Questa vicenda ci mostra il vero volto dei leghisti: vigliacchi che fanno i gradassi con i poveri cristi che non possono difendersi ma che strisciano di fronte al potente di turno soprattutto se si chiama Berlusconi.
Un'ultima annotazione di carattere locale. Ci piacerebbe tanto conoscere l'opinione della cattolica "padana" Pierangela Vanzulli, ultimamente avvistata mentre appendeva immagini sacre per le strade di Gerenzano, sulla condotta di un premier non proprio in linea con i dettami della Chiesa in tema di morale sessuale. E ci piacerebbe tanto conoscere l'opinione dell'assessore alla sicurezza Cristiano Borghi sull'incredibile vicenda della liberazione di Ruby.
Massimiliano Cavallo

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